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L’inventore della fotografia digitale

Prima fotocamera digitaleFu proprio un’ingegnere della Kodak, l’azienda leader nel mercato della fotografia, a realizzare la prima fotocamera digitale: parliamo di  Steven J. Sesson.

Nel 1973 presenta il prototipo di macchina fotografica digitale che pesava poco meno di quattro chili e produceva immagini di risoluzione non superiore ai 0,01 megapixel. Con il suo prototipo, Sesson, nel Dicembre del 1975 scatta la sua prima foto digitale in 23 secondi: scatto che ha rivoluzionato definitivamente il mondo della fotografia.

Nonostante la ricerca assidua di nuove tecnologie da parte della società che ha portato alla realizzazione di oltre 1000 brevetti di immagine digitale, il passaggio vero e proprio da parte della Kodak per il nuovo mondo della fotografia ha trovato non pochi ostacoli dato da una certa riluttanza all’abbandono della pellicola di celluloide, che aveva portato il successo dell’azienda. L’evoluzione dal prototipo è stata velocissima fino ad arrivare alle macchine fotografiche digitali dei nostri giorni che sono sempre più ergonomiche, leggere, maneggevoli ed estremamente funzionali dotate di applicazioni aggiuntive che migliorano il risultato finale.

Il digitale ha portato un vero e proprio cambiamento di tecnica: mentre un tempo la disciplina si era specializzata nell’ottimizzazione dell’esposizione e della composizione dell’immagine data dall’inquadratura, il fuoco e dalla posizione del soggetto, oggi le attenzioni si sono rivolte alle innovative tecniche di elaborazione dell’immagine.

Ciò ha rinvigorito l’interesse dei fotoamatori e ha fornito strumenti di altissimo livello a tutti i professionisti del settore che sono in grado ora di eliminare totalmente le immagini di bassa qualità che si accumulavano con i vecchi sistemi di fotografia dando la possibilità di migliore l’immagine in fase di stampa o di cestinarla e ripetere lo scatto.

La semplicità e la velocità che caratterizzano la fotografia digitale odierna ha eliminato quell’ alone magico che caratterizzava la vecchia arte fotografica, facendola diventare un mero prodotto di consumo.


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