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Semplici consigli per ottenere il massimo dalla “Street Photography”

(Fotografia di Markus Hartel)

A volte, mentre ricerchiamo di mettere in pratica tecniche “nascoste” ci scordiamo di tenere a mente quelle che sono le regole base della fotografia.
Ecco, ad esempio, alcuni “ovvi” consigli da ricordare quando si scattano fotografie per le strade della vostra città.

  • Avvicinatevi al soggetto. Molto spesso il soggetto che volete catturare nella fotografia, potrebbe confondersi con l’ambiente principale pieno di elementi a volte frenetici, tipici della fotografia di strada. Avvicinatevi al vostro soggetto e cercate di renderlo l’elemento primario dell’immagine
  • Siate buoni osservatori. La fotografia in strada si basa fondamentalmente sull’osservazione della gente, sulle loro azioni e reazioni e sul loro collocamento contestuale. Tenete i vostri occhi in costante all’erta, come se vi trovaste su un campo di battaglia.
  • Scattate molte fotografie. Solitamente tendo a scattare fotografie soltanto quando sono sicuro di avere un buon soggetto nella mia inquadratura. Mentre da un lato questa sia una buona pratica, dall’altro può farvi perdere diverse opportunità. Non abbiate il timore di scattare più fotografie del dovuto e soprattutto non abbiate paura di cancellare gli scatti “noiosi” e tecnicamente scadenti una volta trasferite le fotografie sul computer.
  • Non perdete tempo con i settaggi di esposizione. Nella “Street Photograhy” capitano situazioni che tendono a scomparire molto in fretta. Non perdete tempo a cercare il miglior metodo di valutazione dell’esposizione e concentratevi sulla fotografia. Se necessario, scattate in modalità automatica o scattate in RAW, di modo che potrete correggere l’esposizione della fotografia in un secondo momento.
  • Riducete al massimo il vostro equipaggiamento. Spesso la gente si spaventa nel vedere la vostra Canon EOS 5D con un obiettivo 24-70mm e il flash montato e tende a nascondersi. Cercate di essere discreti e di sembrare “normali” amatori fotografi (come quelli con gli occhi a mandorla che si incontrano nelle principali città d’arte in Italia).
  • Utilizzate dei grandangoli. Partecipare alla scena significa anche essere molto vicini alla stessa. Utilizzando un grandangolo o una focale corta potete inserire nella vostra immagine un numero apprezzabile di element.
  • Partecipate alla situazione. Cercate di interagire con la scena e, se possibile convincete i soggetti a “recitare” per voi; il vecchietto sulla sedia, lo strillone che vende i giornali, saranno lieti di posare per voi se vi vedranno come un amico, piuttosto che come qualcuno che vuole rubare la loro immagine per poi fuggire.
  • Scattate di nascosto: In maniera opposta da quanto specificato nel punto precedente, approfittate di alcune situazioni delicate per scattare fotografie “di nascosto”. Per tale scopo armatevi di teleobiettivi e cercate di non dare nell’occhio tenendo un look casual. Le foto migliori le ho scattate in spiaggia, in costume, e confondendomi tra la folla.
  • Imparate a conoscere il vostro equipaggiamento: La “Street photography” è spontanea e immediata e in alcuni momenti sarà necessario utilizzare velocemente i vostri strumenti, per cui una conoscenza approfondita degli stessi vi favorirà in questa direzione

Naturalmente la lista dei suggerimenti può estendersi a lungo, per cui se pensate di averne altri da fornire non esitate a commentare il post.


6 commenti

  1. Ciao, un post molto interessante,
    solo che vorrei chiederti alcune informazioni sulla Street Photography se posso. In particolare come viene regolamentata in Italia?

    E’ lecito (o legale) scattare foto a passanti e ripubblicarle sul web, senza avere il consenso informato scritto della privacy e la liberatoria legale ad esempio?

    Ne sai niente?

  2. In Italia la cosa è regolamentata: se una persona è riconoscibile nella foto ed è il soggetto principale della stessa, questa non può essere utilizzata -pubblicamente- (mostre, web, etc…) senza il consenso della persona stessa, nel caso si tratti di un individuo “non pubblico”. Nel caso in cui, invece, la persona è “già” famosa oppure ritrai un gruppo di persone (in cui dunque un singolo non è il soggetto principale), allora non occorre il consenso. Il consenso, comunque, consiste in una delibera scritta.

    Tutto ciò sembra rappresenti la “morte”, almeno dal punto di vista legale, della street photography… ed in effetti lo è… non oso immaginare un fotografo con un mazzo di fogli (da far firmare) che rincorre le persone appena fotografate per strada…

    Ma di che abbiamo paura? Che una foto ci rubi l’anima..? E quando usciamo per strada non diamo forse il “consenso” al fatto che gli altri ci osservino e ci scrutino…?

    Mah…

  3. Ciao, questo tutorial che aggiorni con molto amore è davvero utile per chi come me ama la fotografia ma è una newbie a tutti gli effetti. Volevo chiederti gentilmente un cosa: come posso far si che che scattando ad esempio la foto di una casa i soggetti che vengono visualizzati nell’obiettivo vengano sfocati mentre venga messa a fuoco solo la casa?

    Grazie.

  4. Beh utilizzando una fotocamera reflex è abbastanza semplice, puoi controllare il fuoco manualmente, mettere a fuoco la casa, utilizzare un ampia apertura del diaframma e scattare la tua foto ottenendo la profondità di campo desiderata.
    Se vuoi saperne di più su questo argomento ti consiglio di leggere questo post sulla “profondità di campo”

  5. La “street” coinvolge in se una buona dose di spregiudicatezza che sfiora il cinismo. Ma il cinismo è spesso dettato da una grande sensibilità, pertanto immortalare una persona in un determinato atteggiamento, magari doloroso, o anche entusiasta, non è gesto di cattiveria, ma un vero proprio atto d’Amore che il fotografo esprime in silenzio attraverso nei riguardi del soggetto fotografato in quanto umano; in quanto consimile nel dolore e nella gioia.
    Ho fotograto di nascosto mani che depositivano fiori sulle tombe dei proprio cari il giorno di ognisanti e pastori stesi al sole che si compiacevano beati dei loro greggi. In ambo i casi l’ho fatto come atto di dolcezza e devozione verso chi, con o senza consenso, mi appartiene e gli appartengo.

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