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I 5 principali elementi della composizione fotografica

Ogni volta che portiamo una fotocamera ai nostri occhi per scattare una foto attiviamo una processo chiamato “composizione“, e uno dei principali errori che un fotografo amatoriale commette  è quello di non investire abbastanza tempo per decidere se l’immagine che vede attraverso il mirino o schermo LCD sia abbastanza interessante da essere catturata in una foto.

Diversamente dai fotografi, i pittori hanno un vantaggio notevole dal momento che la loro “composizione” viene assemblata su una tela che inizialmente si presenta vuota, priva di elementi. Il loro processo compositivo poi prosegue inserendo elementi, arrangiandoli nello spazio; tali elementi non devono necessariamente esistere nella realtà e l’artista può decidere di aggiungerne alcuni per rendere la composizione più interessante o eliminarne altri che potrebbero rovinare l’impatto finale desiderato.

La “tela” di un fotografo è invece già piena, e pertanto il processo compositivo non si basa su un inserimento di elementi, piuttosto di una scelta di quali di questi inserire nello scatto finale e quali tecniche utilizzare per ottimizzare il risultato visivo finale: la regola di terzi è uno degli elementi classici più utilizzati dai fotografi, le linee prospettiche aiutano a concentrare l’attenzione su un elemento, esaltare gli elementi in primo piano dà un grande senso di profondità, il colore aiuta ad evidenziare alcuni elementi che desideriamo dominino la composizione e influenza il mood generale dell’immagine, un uso sapiente della lente ci permette di decidere con precisione quali elementi includere all’interno della scena e come la prospettiva viene catturata.

Vediamo nel dettaglio questi elementi.

1) Regola dei terzi

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La “regola dei terzi” è uno dei principi più comuni in fotografia e si è affermata in principio grazie al suo utilizzo da parte di artisti che dipingevano paesaggi nelle loro opere. Il compito del fotografo è quello di dividere l’inquadratura utilizzando una griglia immaginaria usando 2 linee orizzontali e 2 verticali, in modo che l’immagine sia divisa in 3 righe e 3 colonne della stessa misura. Si possono utilizzare poi tali riferimenti per posizionare al meglio gli elementi della immagine: ad esempio le linee orizzontali per posizionare l’orizzonte, la linea di base per enfatizzare i primi piani o la linea superiore per fare lo stesso col cielo. Le linee verticali aiutano a disporre meglio elementi che si sviluppano per lo più in altezza come palazzi, alberi o persone

2) Linee prospettiche

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Le linee prospettiche possono rendere eccezionale una bella foto perché fornisco un punto d’ingresso visivo naturale all’interno della composizione e trascinano l’occhio dell’osservatore all’interno della scena. Tali elementi prospettici, come fiumi, lunghi muri o siepi, ma anche braccia e gambe se stiamo parlando di fotoritratti, accompagnano l’osservatore verso un elemento cardine, ma nel contempo rappresentano un ulteriore elemento estetico che aumenta il senso di profondità e di tridimensionalità.

Una norma di base imporrebbe di fare in modo che tali linee oblique vadano dall’angolo in basso a sinistra a quello in alto a destra dove avrete inserito un punto di interesse secondo la sopracitata regola dei terzi.

3) Primi piani

Primo piano

Inserendo un centro di interesse in primo piano in una composizione si crea un effetto di profondità e scala. L’effetto è amplificato se si utilizzando lenti grandangolari che ci permettono di includere elementi che si trovano letteralmente ai nostri piedi. Inoltre queste lenti spesso esagerano l’effetto prospettico  di modo che gli oggetti in primo piano sono eccezionalmente più grandi di quelli sullo sfondo. Questa illusione aumenta il senso di profondità perchè il nostro cervello presuppone che gli oggetti lontani siano i più grandi e assume quindi che gli elementi in realtà in primo piano si trovino più lontani.

Ogni panorama è pieno di elementi di primo piano potenzialmente interessanti come rocce, fiori e tronchi spezzati. Assicuratevi di utilizzare un’apertura ridotta (f/16 or f/22) per massimizzare la profondità di campo che è una delle prerogative per ottenere l’effetto desiderato.

4) Colore

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Il colore, oltre a rendere l’immagine più realistica, contribuisce a influenzare il carattere di una foto. Colori caldi come il giallo e l’arancione danno un senso di pace e tranquillità, mentre il verde dona un tocco di freschezza e vivacità e il blu di freddezza. Se mescolate queste tonalità otterrete foto di grande impatto visivo, mentre se catturate colori complementari come il rosso e il giallo creerete atmosfere più armoniche e rilassanti.

I colori caldi si prestano ad essere inseriti nei primi piani di una fotografia, mentre quelli più freddi (verde e blu) contribuiscono a creare degli sfondi più accattivanti. Ricordate che il rosso è il più potente di tutti i colori e dominerà la composizione, anche se le aree rosse saranno una piccola porzione di tutta la fotografia.

5) Lenti

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La prima decisione da prendere quando si compone una inquadratura per una fotografia è quella di capire quale porzione della scenda desideriamo includere nello scatto finale e ciò si ottiene scegliendo il giusto tipo di lente. I grandangoli offrono ovviamente un ampio angolo di vista e possono catturare porzioni anche più ampie del campo visivo umano, mentre i teleobiettivi ingrandiscono dettagli della scena e ci permettono di essere più selettivi su ciò che desideriamo includere nella composizione.

Ma non è tutto. Le lenti ci permettono di controllare la prospettiva e la proporzione fra gli elementi.I grandangoli dilatano la prospettiva e gli elementi si dispongono in maniera più ampia e spaziosa, ottimo per creare enfasi su linee prospettiche o elementi in primo piano. I teleobiettivi, invece, comprimono fortemente i piani e la prospettiva e gli elementi di una foto appaiono addossati l’uno all’altro, utili per creare effetti più drammatici. Inoltre i grandangoli offrono la possibilità di creare un grande effetto di profondità di campo, anche ad aperture ridotte in modo da ottenere una immagine nitida su tutti i piani mentre con i teleobiettivi si possono rendere nitidi soltanto elementi specifici e isolarli all’interno di un contesto che potrebbe essere di disturbo.

 

In conclusione, mi piace sempre ripeterlo, lo strumento più potente a vostra disposizione sono i vostri occhi e soltanto padroneggiando la vostra capacità di osservare che migliorerete la tecnica di composizione delle vostre fotografie.


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